A 12 chilometri a sud di Mussomeli e vicino alla splendida valle del Platani, il borgo medievale di Sutera è annoverato tra “i borghi più belli d’Italia”. Situato su una collina ai piedi di una rupe calcarea, il paese è suddiviso in tre quartieri storici, uno dei quali fu fondato dai saraceni, una kasbah che ogni anno prende vita con un presepe vivente.

Un borgo medievale in uno dei panorami più belli della Sicilia

Il borgo ha conservato una tipica struttura medievale, con antiche case in pietra collegate da vicoli tortuosi e scalinate, cortili e chiese. L’imponente rupe calcarea di San Paolino sovrasta il paese con il suo santuario, da cui si gode di una vista straordinaria.
Il paesaggio è caratterizzato da grotte e burroni modellati da fenomeni carsici, dove si insediò la civiltà sicana. In alcune grotte rimangono tracce di monaci basiliani.

Elementi storici

Nei dintorni esistevano necropoli e un villaggio sicano. Secondo un’ipotesi, intorno al VI secolo a.C. vi sarebbe stato un santuario greco sul monte San Marco a sud, dedicato al culto di Artemide Sotera. Sono state rinvenute tracce di affreschi bizantini risalenti ai secoli IV-VI d.C. I saraceni fondarono nel 860 il quartiere Rabato, che ha mantenuto la sua originaria conformazione urbana. Il borgo si espanse sotto i normanni e gli svevi, questi ultimi fondando nel XIII secolo il quartiere di Giardinello.
Sotto gli aragonesi, il feudo appartenne ai Chiaramonte, per poi essere venduto al demanio reale della Corona di Sicilia.

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Visita di Sutera: cosa vedere

Sulla Piazza Sant’Agata, che offre un bel panorama, si trova la sobria ma elegante chiesa di Sant’Agata, risalente al XV secolo, in contrasto con lo stile del piccolo municipio del XIX secolo. L’interno presenta tre navate con volta a botte e grandi arcate.
Percorrendo la Via Roma, si passa davanti ai ruderi del palazzo Salamone del XV secolo, per poi raggiungere la Piazza Carmine con la chiesa di Maria Santissima del Carmelo. Di origine XII secolo, fu ricostruita negli anni ’30 del Novecento. Il piccolo convento adiacente ospita il museo della civiltà rurale. La chiesa conserva la Madonna del Soccorso, capolavoro in marmo di Bartolomeo Berrettaro da Carrara (1503).

La via Carmine conduce al quartiere Rabato, fondato dai saraceni intorno all’860 d.C., e che ha mantenuto la sua conformazione originaria con i caratteristici dammusi addossati alla roccia. Le case, ricoperte di intonaco bianco, si sviluppano tra vicoli stretti e scalinate che collegano cortili e terrazze.
La chiesa di Santa Maria Assunta fu eretta dai Chiaramonte nel 1370 sulla precedente moschea risalente all’875 circa. Fu ristrutturata nel 1585 con un elegante portale rinascimentale e un fonte battesimale in marmo.
Verso Piazza del Carmine, la via San Paolino sale attraverso una scalinata fino al Monte San Paolino, che raggiunge gli 812 metri di altitudine. Dalla sua terrazza si apre una vista spettacolare, dall’Etna fino al mare di Agrigento nelle giornate limpide.
Giovanni Chiaramonte fece erigere il santuario di San Paolino nel 1370 sui resti dell’antico castello di epoca bizantina. Vi sono conservati due preziosi reliquiari con le ossa dei santi: quelle di San Paolino in un cofano del 1498 e quelle di Sant’Onofrio in un’urna barocca del 1649. Il convento adiacente del XVIII secolo custodisce una tela raffigurante la Vergine in trono tra i Santi Damiano e Cosma di Filippo Tancredi.

Non lontano dal borgo, a sud-est, la collina di San Marco ospita grotte calcaree scavate in un burrone, con una cappella che conserva affreschi in stile bizantino raffiguranti i quattro evangelisti, la Vergine e San Paolino (IV-VI secolo).

Dove si trova Sutera: mappa

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