Sperlinga, a pochi chilometri da Nicosia, è un pittoresco borgo che si distingue per il suo antico castello, in parte scavato nella roccia che domina il borgo. Questo affascinante sito era probabilmente già presente in una forma o nell’altra intorno a 1000 anni a.C. durante il periodo siculo. Gli esseri umani possono persino aver scavato rifugi lì sin dalla preistoria.

Dopo l’occupazione saracena, la rocca di Sperlinga fu modificata come roccaforte dai Normanni.
Durante i Vespri Siciliani del 1282, quando tutta la Sicilia insorse contro gli Angioini massacrandoli in tutta l’isola, una guarnigione francese resistette occupando il castello per un anno, prima di riuscire a fuggire. (vedi “Quod Siculis placuit, sola Sperlinga negavit”, l’iscrizione postuma incisa su una porta che commemora l’evento).

Castello di Sperlinga

 

Vista dall’alto del castello

La Rocca ed il borgo di Sperlinga

I resti attuali contengono numerosi ambienti, le cui funzioni sono mutate nel tempo, diventando una stalla, una bottega, una prigione, una cisterna o un magazzino. Una curiosa sala circolare ha dodici piccole nicchie scavate nel muro, con spaziatura progressiva tra loro. Alcuni la vedono come un luogo di culto, altri come una sorta di calendario.
Ripide scale scavate nella roccia portano alla torre, circondata da merlature medievali, con vista sul territorio circostante.

Foto del Castello di Sperlinga

Castello di Sperlinga

Questa roccia che sostiene il castello fu pure scavata fin dall’antichità con decine di grotte artificiali e scale, costituendo così un quartiere trogloditico.
Il paese ha tre piccole chiese, tra cui La Mercede ai piedi del castello, con un prezioso crocifisso ligneo.

Le grotte e le caverne sono numerose nei dintorni, alcune delle quali adibite a necropoli, come quella di Contrada Rossa, dove si dice abbia vissuto una comunità paleocristiana, dove una chiesa fu trasformata in moschea. In Contrada SS. Quaranta, le grotte hanno nicchie sepolcrali del IV-VI secolo, e a Peirito ci sono tombe paleocristiane (questi siti sono su proprietà privata). Ci sono anche siti archeologici secondari, come in contrada da Vaccara dove c’era un’occupazione greca (forse Imachara).
Pochi chilometri a sud-ovest del paese, i boschi di Sperlinga conservano querce secolari (non accessibili al pubblico senza autorizzazione).

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