Il borgo medievale di Geraci Siculo è annoverato tra i “Borghi più belli d’Italia”, situato nel cuore del Parco Naturale delle Madonie. Il centro storico conserva stradine strette, antiche chiese e i resti del castello normanno, offrendo una vista panoramica sulla valle del Caronte e sulla montagna del Pizzo Carbonara. Oggi, l’attività principale del paese è l’imbottigliamento dell’acqua minerale proveniente dalle sorgenti montane, a 1.500 metri di altitudine, in un territorio incontaminato.

L’origine di Geraci Siculo risale all’antichità con un insediamento greco, per poi svilupparsi nel Medioevo, diventando il feudo dei Ventimiglia, una famiglia di origine ligure i cui membri accompagnarono il regno di Federico II di Svevia. Nel 1258, quando Enrico II Ventimiglia sposò la contessa Isabella di Geraci, divenne conte di Geraci (e di altri feudi come Ventimiglia, del Maro, Ischia, Gangi, Petralia, ecc.).

Cosa vedere in Geraci Siculo

Ai piedi del centro storico, sul lato sud, fu costruito nel XV secolo il bellissimo abbeveratoio della Santissima Trinità largo 20 metri, con le sue due fontane.
Una strada acciottolata conduce fino ai ruderi del castello medievale, fortezza dei Ventimiglia, dove rimane la piccola chiesa Sant’Anna, considerata come la Cappella Palatina. Di fronte la chiesa San Giacomo conserva un crocifisso ligneo e un affresco trecentesco.
Al di là si estende il centro storico con i suoi vicoli medievali, il cui centro è la suggestiva Piazza del Popolo. Su questa sorge la chiesa del Collegio di Maria (XVIII sec.), e la chiesa di Santa Maria Maggiore di antichissime origini e rimaneggiata nel 1495, che conserva interessanti statue.
In fondo al corso Vittorio Emmanuele, la chiesa Santo Stefano ha un bel campanile decorato con pietre policrome.
A nord del paese si trova una passerella in vetro, detta “salta dei Ventimiglia” che arriva ad un panorama sopra il vuoto, a 3 metri dalle mura. Questo sarebbe il luogo dove nel 1337 il Conte di Geraci, Francesco I Ventimiglia, si sarebbe precipitato a cavallo nel vuoto inseguito dalle truppe di Pietro II d’Aragona.

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I Vintimiglia in Sicilia e la contea di Geraci

La contea di Geraci ha origini feudali risalenti all’epoca normanna. Inizialmente faceva parte dei territori amministrati dagli Altavilla dopo la conquista normanna dell’isola nell’XI secolo. Ruggero II, primo re normanno di Sicilia, vi controllava un’importante roccaforte. La famiglia Vintimiglia, originaria di Genova, si stabilì in Sicilia nel XIII secolo sotto Enrico I Ventimiglia, sostenitore di Federico II Hohenstaufen. Suo figlio, Enrico II Ventimiglia, rafforzò il potere della famiglia consolidando i suoi possedimenti e acquisendo la contea di Geraci nel 1252, sposando la contessa di Geraci Isabella di Candida, probabilmente di origine normanna. Questo feudo divenne uno dei più importanti della Sicilia, permettendo ai Vintimiglia di esercitare una considerevole influenza sull’isola durante i periodi aragonese e angevino. Si distinsero per la loro fedeltà ai re d’Aragona e giocarono un ruolo chiave nelle lotte politiche del regno di Sicilia, sostenendo in particolare Pietro III d’Aragona contro gli Angioini nel contesto delle Vespri siciliani (1282). I Vintimiglia ottennero altri feudi, tra cui Castelbuono, Cefalù e Gangi, rivaleggiando con altre grandi famiglie aristocratiche siciliane come i Chiaramonte e gli Alagona. Edificarono infrastrutture difensive e amministrative, rafforzando il loro controllo sui loro territori. Uno dei simboli del loro potere è il castello di Castelbuono, la cui costruzione iniziò alla fine del XIII secolo. Nel XIV secolo, la famiglia avrà un ruolo chiave nelle lotte di fazioni tra la nobiltà siciliana e la monarchia, alla quale si opposero regolarmente. La contea di Geraci rimase sotto il loro controllo per secoli prima di essere assorbito nelle strutture del regno di Sicilia

Dov’è Geraci Siculo: cartina

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Categoria Monti delle Madonie